
AGOSTINO FOSSATI (1830-1904) NACQUE ALLA SPEZIA
NEL 1830 E STUDIÒ PRESSO L’ACCADEMIA LINGUISTICA,
FONDATA A GENOVA NEL 1752. MUNITO DELLE COGNIZIONI TEORICHE E
,SOPRATTUTTO, DELL’ESPERIENZA ACCADEMICA FONDATA SULL’ESERCITAZIONE
DELLA TECNICA DISEGNATIVA E E DELLA «COMPOSIZIONE»,
IL PITTORE, TORNATO NELLA CITTÀ NATALE, PRESTÒ SERVIZIO
QUALE INSEGNANTE DI DISEGNO NELLE SCUOLE PUBBLICHE, FINO ALLA
MORTE, AVVENUTA NEL 1904. FERRUCCIO BARTOLINI AFFERMA CHE ALTRI
RIFERIMENTI ALLA FORMAZIONE DELL’ARTISTA POSSONO INDIVIDUARSI
IN CAMILLO PUCCI (1802-1869), LUIGI BELLETTI (1813-1890) E GIOVANNI
FOSELLA 1814-1891), ARTISTI OPERANTI A DARZANA DIVERSAMENTE ORIENTATI
VERSO L’ACQUISIZIONE DEL LINGUAGGIO E DELLE TEMATICHE ROMANTICHE
E IMPEGNATI, NEGLI INCARICHI UFFICIALI, CON COMPOSIZIONI STORICO-RELIGIOSE
( IL PUCCI SI OCCUPÒ DI QUESTIONI ESTETICHE, ADERENDO AL
PURIOSMO IN COLLABORAZIONE CON IL MUSSINI).
L’ACCOSTAMENTO A TURNER E CONSTABLE, DA PIÙ PARTI
PROPOSTO, FORSE IN RELAZIONE AL GRANDE SUCCESSO RISCOSSO DALL’OPERA
DI FOSSATI IN GRAN BRETAGNA, DEVE ESSERE A NOSTRO PARERE RIDIMENSIONATO
SOPRATTUTTO PER IL PRIMO ( A MENO CHE NON SI ALLUDA ALLA SUA PRODUZIONE
DI IMPIANTO CLASSICISTA), DOTATO DI UN LINGUAGGIO POTENTEMENTE
ESPRESSIVO, INCENTRATO SU UNA CONCEZIONE LIRICA E DRAMMATICA DELL’ATMOSFERA
E DEL COLORE, CHE SI DISTACCA CHIARAMENTE DALL’IMPOSTAZIONE
DEL NOSTRO, SOSTANZIALMENTE E ABILMENTE DESCRITTIVA, PER QUANTO
NON ISTERILITA NELLA RESA DEL PARTICOLARE E APERTA A VIBRAZIONI
ATMOSFERICHE E TALORA AD UNA STESURA DELLA PENNELLATA LIBERA E
FRANTA.
L’INDULGERE SULLE LUCI DEL TRAMONTO E SULLA RAPPRESENTAZIONE
DI CIELI NUVOLOSI, MINACCIANTI LA TEMPESTA, REPERIBILE IN CERTA
PRODUZIONE DEL PITTORE, È GENERICAMENTE INSCRIVIBILE NELLA
TEMPERIE ROMANTICA, MENTRE CERTE CONCESSIONI ALLA PITTURA DI TOCCO
E ALLO SFALDAMENTO DELLA FORMA, COMUNQUE SEMPRE VINCOLATE AL SOSTRATO
DISEGNATIVO E ALL’ESIGENZA DI RAPPRESENTAZIONE COMPIUTA
DELLA REALTÀ, SONO FORSE LEGATE ALLA LEZIONE MACCHIAIOLA,
CHE IL FOSSATI POTÉ APPRENDERE DIRETTAMENTE DALL’OPERA
DI TELEMACO SIGNORINI, DAL 1858 AL 1899 PIÙ VOLTE PRESENTE
ALLA SPEZIA E DINTORNI E A RIO MAGGIORE.
ALTRETTANTO IMPORTANTE POTÉ RISULTARE IL SOGGIORNO SPEZZINO
DI MASSIMO D’AZZELIO (1798-1866) E QUELLO DI ANTONIO FONTANESI
(1818-1882), AVVENUTO NEL 1856, DAL QUALE L’ARTISTA, E CON
LUI MOLTI RAPPRESENTANTI DELLA PITTURA DI PAESAGGIO IN LIGURIA,
POTERONO APPRENDERE LA ORIGINALE CONIUGAZIONE DEL LIRISMO SOGGETTIVO
DI ASCENDENZA ROMANTICA CON LA SCRUPOLOSA ATTENZIONE ALLA VISIONE
E AL DATO DI NATURA, RESA PARTICOLARMENTE EFFICACE DALLA STRAORDINARIA
INTERPRETAZIONE DEI VALORI LUMINISTICI. SOGGETTI PIÙ DIFFUSAMENTE
INDAGATI DAL FOSSATI FURONO LE MARINE, NELLE QUALI PIU’
ESPLICITAMENTE EMERGE L’ATTEGGIAMENTO ROMANTICO ED EVOCATIVO,
LE NAVI IN DEMOLIZIONE, « BELLA COLLEZIONE DI NAVI ANTICHE
DA GUERRA, DI VECCHI VASCELLI ORMAI DEMOLITI E DIMENTICATI »
( MAZZINI) E LA VECCHIA SPEZIA, VASTO REPERTORIO FORTUNATAMENTE
ACQUISTATO DAL COMUNE NEL 1922, COMPRENDENTE BEN SETTANTA OPERE
RAPPRESENTANTI LA CITTÀ COME APPARIVA PRIMA DELLA COSTRUZIONE
DELL’ARSENALE E CONCOMITANTE PIANIFICAZIONE URBANISTICA,
QUANDO ERA ANCORA « LA BREVE CITTADINA CHE SI ANIMAVA SOLTANTO
NEL PERIODO DEI BAGNI» (MAZZINI) E « TUTTA QUANTA
CINTA DI MURA, APERTE CON SEI PORTE E COLLEGATE COL CASTELLO DI
SAN. GIORGIO SUL POGGIO » (CAPELLINI).
QUESTA RACCOLTA, AFFIDATA ALLA LIMPIDA DESCRIZIONE DEL FOSSATI,
COSTITUISCE UN’ECCEZIONALE TESTIMONIANZA STORICA E ASSUME
UNO STRAORDINARIO VALORE DOCUMENTARIO, DI ESTREMA IMPORTANZA IN
AMBITO LOCALE; LA SUA LETTURA, PER UNO SPEZZINO, COSTITUISCE UN’ESPERIENZA
CURIOSA ED EMOZIONANTE, CHE NON PUÒ NON FAR SORGERE, ALMENO
IN CHI SCRIVE, UNA SORTA DI RIMPIANTO PER CIÒ CHE, NOPN
DA MOLTO, NON ESISTE PIÙ.


