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Mare nostrale
Mare nostrale
 

 


Le cinque terre

Partendo da La Spezia il primo Borgo che incontriamo è Riomaggiore, che presenta la tipica struttura a gradoni.
IL paesaggio è cioè verticale e le strade sono quindi scale e scalinate. La via principale è un canale coperto, sotto il quale scorre il torrente Rivus Maior dal quale deriva il nome del paese . Le case hanno la struttura a torre, si sviluppano cioè in altezza con non più di due vani per piano e legate tra loro in schiere parallele. Numerosi sono i monumenti da visitare: la chiesa di San Giovani Battista di Domenico Fiasella e un crocifisso di Anton Maria Maragliano. Da vedere è anche il castello: iniziato nel 1260 dai marchesi Turcotti, signori di Ripalta, e completato dai Genovesi. Ne rimangono le mura e due torri circolari. E’ stato restruturato pochi anni fa ed ora ospita un centro di accoglienza. Vicino al castello troviamo la Cappella dedicata ai santi Rocco e Sebastiano, all’interno della quale vi è un trittico dipinto a tempera su fondo oro di scuola Toscano-Genovese che raffigura la Vergine il bambino e i Santi Rocco e Sebastiano. Da Riomaggiore, attraverso la via dell’amore si giunge a Manarola, arroccata su uno sperone roccioso e con un piccolo porto. IL paese mantiene ancora la sua atmosfera medioevale, con le sue case-torre e la sua serie di vicoli lastricati in pietra. Nel centro del paese troviamo la Chiesa di S. Lorenzo in stile Gotico-Ligure, con rosone a colonnine con trafori. Il portone racchiude nella lunetta un bassorilievo che raffigura il martirio di S.Lorenzo. All’interno vi è un trittico che rappresenta la Madonna con il bambino e ai lati i Santi Lorenzo e Caterina. Il campanile della chiesa come in precedenza una torre di avvistamento. Interessanti anche i resti del bastione, probabilmente risalenti al tredicesimo secolo, e parte de castello, andato distrutto. Proseguendo troviamo Corniglia. Il borgo si differenzia dagli altri delle Cinque Terre per la sua posizione elevata. Si trova infatti su un promontorio, a circa un centinaio di metri a precipizio su mare. Per raggiungerla bisogna salire la “Lardarina”, una lunga scalinata di mattoni: 33 rampe con 377 gradini. Anche la struttura urbanistica di Corniglia è diversa rispetto a quella degli altri paesi. Le case sono infatti più basse simili a quelle dell’entroterra. Delle sue fortificazioni sono rimasti i ruderi di una rocca del 1556 su una rupe a strapiombo sul mare. Nel paese possiamo vedere la bella chiesa di S.Pietro, del 1334, che fu edificata sui resti di una cappella antecedente l’anno 1000. Sulla facciata vi è un rosone in marmo bianco opera di Matteo e Pietro da Campiglila. Sulla piazzetta di Largo Tarragio al centro del paese si trova l’Oratorio dei disciplinati di Santa Caterina che risale al 700, e dietro di esso da una terrazza sul mare sio può ammirare uno splendido panorama. Corniglia è una frazione di Vernazza , il più untico tra i cinque borghi. In passato fu scelta per la sua posizione strategica durante la guerra tra Genova e Pisa. Opitava, infatti, l'’rsenale militare e i cantieri navali per la costruzione e la riparazione delle navi Genovesi. IL biorgo i sviluppa su uno sperone roccioso che nasconde l’abitato e chi viene dal mare. Le case hanno la stesa tipologia degli altri borghi ma hanno forma architettonica più elaborate. Da segnalare la chiesa parrocchiale di Santa Margherita di Antiochia costruita nel 1318 sui resti di un precedente istituto. E’ in stile Gotico –Ligure con una particolarità; il campanile a pianta ottagonale eretto al posto della cupola e l’ingresso posto al fianco dell’abside. Anche questo borgo vanta un castello fortificato del quale rimane una torre cilindrica e un bastione sul mare. Proseguendo verso Punta Mesco, sulla collina di San Cristoforo incontriamo l’ultimo dei cinque borghi, Monterosso, il cui nucleo originale risale al XII – XIII secolo. Anche qui troviamo i resti di un castello che domina il vecchio borgo e la torre Aurora del XVI secolo. All’icrocio delle due vie principali si trova la Chiesa di San Giovanni Battista. Sulla piazza principale vi è la canonica della chiesa. Fu costruita nel 1244 per sostituire la precedente chiesa di San Cristoforo. Anche questa è in stile gotico ligure ed ha un portale asesto acuto nella cui lunetta vi è un affresco che rappresenta il battesimo di Cristo e un rosone traforato. Sul colle di San Cristoforo si trova il convento dei Cappuccini, de diciassettesimo secolo. Nel corso del tempo i frati vennero cacciati a più riprese ei il convento venne trasformato prima in lazzaretto e poi in magazzio. Nel 1894 il convento venne acquistato e restituito ai Cappuccini. Al suo interno sono conservati dipinti di grande valore, come una Madonna degli Angeli di Oldoino Multedo e una Crociffissioone attribuita a Van Dyck.
La parte vecchia del paese è colegata a quella nuova da un sentiero che scende dal colle verso il mare .
La spiaggia di Monterosso è la parte più estesa della costa delle Cinque Terre e della costa spezzina.
La zona è certamente una delle più belle della Liguria e nonostante sia meta turistica, il turismo qui non ha ancora assunto le caratteristiche di afflusso massiccio e rimane luogo ideale per una vacanza di relax.

Stefano Bianchi e Matteo Bellando


 

Bonassola: “regno incontaminato”

La cosa più affascinante di questo borgo sdraiato sul mare è la vastità dello spazio che lo circonda, uno spazio immenso capace di suscitare, a chi lo guarda “veramente” sentimenti meravigliosi di imponenza e libertà.
Enormi spiagge, fatte da granelli di sabbia e roccia lambite da onde schiumose che si infrangono sul bagnasciuga.
Il sole specchiandosi nell’acqua, regala riflessi dorati che si disperdono lentamente; la brezza marina accarezza lievemente la pelle di chi è steso al sole.
Il profumo tipico della salsedine invade ogni piccolo angolo e regala un senso d’indipendenza e voglia di avventura.
L’azzurro del mare si confonde all’ orizzonte con il blu terso del cielo fino a sembrare un tutt’uno, senza confini.
Un gruppo di gabbiani volteggia in alto tuffandosi, a volte, rapidamente nell’acqua alla ricerca di cibo e riempiendo l’aria di
stridoli versi.
Lontano dalla riva gommoni e pattini colorano l’acqua lasciandosi dondolare dalle onde e un po’ più a largo barche di pescatori fanno vela verso il porto più vicino.
L’acqua è così cristallina da lasciar vedere il fondo del mare, un regno incontaminato dove le specie di animali marini più strane si nascondono allo sguardo dell’uomo.
E’ la profondità che affascina l’uomo; l’acqua di per se è trasparente ma la profondità fa si che assuma colorazioni più svariate.
Tutt’intorno a questo splendore marino s’innalzano enormi scogliere che scendono a picco sul mare e sembra quasi che anch’esse siano attratte in un modo quasi morboso da quel blu intenso da voler raggiungere i pesci che fanno festa in fondo al mare.