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Premessa
Premessa
 


Uomo in mare… un mare di guai… blu mare… quante sensazioni reali o metaforiche suscita il mare. Già a pronunciare questa parola si forma nella mente una immagine di vastità, di orizzonti allargati, di profondità superbe e misteriose. Sarà questione di allitterazioni o di assonanze, ma è proprio vero che nel sillabarle sembra di aprire una finestra sull’infinito azzurro che entra dagli occhi e dalle narici e penetra nell’anima regalando sensazioni di pacato benessere. Non solo. Se ne avverte persino l’odore e il sapore e romba nell’orecchio il fragore dell’onda sugli scogli o lo sciabordare lento ed eterno in una sorta di vorticosa sinestesia.
Nell’acqua è nata la vita, ci dice la scienza, l’acqua benefica purifica, ci dice la religione, l’acqua unisce e divide, ci dicono la geografia e la storia.
Per questo abbiamo voluto dedicare quest’ultima parte del nostro itinerario alla sintesi più completa dei messaggi che l’acqua trasmette:
il Mare, fonte di vita e di civiltà… e di mistero. La prima sezione di questo precario annuale si apre con un ampio capitolo sul mar Mediterraneo, culla appunto di civiltà millenarie. Il titolo “Il Mare che unisce” vuole evidenziare la funzione profonda che “il mare nostrum” ha avuto nel passato e che ancor di più liberalmente dovrà avere in futuro fra tutti i popoli che si affacciano su questo “lago fra terre”, geograficamente minuscolo in confronto agli oceani ma storicamente più “grande” di loro.
Il capitolo comprende una sintesi dei popoli che hanno vissuto e creato la loro storia sulle sponde mediterranee e un breve cenno alle imbarcazioni utilizzate per solcarne le limpide acque.
Di diversa natura la sezione seguente, espressione della creatività degli alunni. Raccoglie, infatti, come recita il titolo, “Racconti di mare”, scritti dagli alunni, storie brevi che vedono protagonista il mare o che sono ambientate in località marine.
La terza sezione è dedicata invece al “Mare nostrale”, cioè alle Cinque Terre ed altre ben note cittadine liguri che si affacciano sul mare e delle quali è disegnato un breve profilo storico a supporto delle immagini e di alcune liriche in dialetto spezzino del poeta Paolo Bertolani.
Miti e leggende di mare” è invece il titolo della quarta sezione che ospita una raccolta di leggende su misteriose e bellissime creature del mare, guardiani degli abissi e custodi di tradizioni mitologiche, inmancabili in ogni civiltà.
Abbiamo voluto poi evidenziare il fatto che il mare è stato spesso ispiratore di musica con una carrellata di “Canzoni di mare” di autori di varie “stagioni”.
Un breve cenno anche al mare come possente forza della natura che talvolta l’uomo nel suo delirio di arrogante onnipotenza dimentica e trascura e finisce per questo in gorghi che come fauci spalancate lo divorano insieme ai suoi “legni tecnologici”. Le immagini e i brevi articoli raccolti in questa sezione siano di monito alla superficialità e contribuiscano all’acquisizione di umiltà vera.
Infine, per chiudere in bellezza, una serie di foto di ben noti dipinti di Agostino Fossati, cui si deve la denominazione del nostro Istituto: l’I.T.C.S. “A. FOSSATI”, appunto!


Il docente di Italiano e Storia
Prof.ssa M. F. Vortice