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Ambiente marino
Ambiente Marino
 

Buona parte della superficie terrestre è ricoperta da acqua: si calcola che essa occupi circa tre quarti dell’intero pianeta.
E’ necessario distinguere due zone, batimetricamente separate:
- la zona fotica (dal greco photos, che significa luce), piuttosto superficiale, nella quale la radiazione può penetrare, pur diminuendo progressivamente, consentendo lo svolgimento delle funzioni della fotosintesi
- la zona afotica, tipicamente buia nella quale la radiazione luminosa non è in grado di penetrare rendendo impossibile lo svolgimento della fotosintesi nella quale si accumulano sostanze organiche e gli organismi che vi abitano sono praticamente tutti degli eterotrofi.
Si distingue l'ambiente costituito dalla massa d'acqua, detto pelagico, da quello rappresentato dal fondo, detto bentonico, ognuno popolato in genere da specie differenti o da individui in diverse fasi del proprio ciclo biologico. Questi due ambienti sono suddivisi in zone in base alla vicinanza o meno alla costa e alla profondità.
In base alle caratteristiche dei vari ambienti biologici marini, si hanno numerosi popolamenti di organismi spesso assai diversi gli uni dagli altri; i principali fattori ecologici che condizionano la presenza e il mantenimento dell'equilibrio di un determinato ecosistema marino sono il tipo di substrato dei fondali, la natura della vegetazione (quando è presente), la temperatura, la densità, la salinità e la clorinità dell'acqua, l'effetto di correnti e maree, il carattere del moto ondoso, la luminosità, la pressione e la profondità, il grado di trasparenza del mezzo liquido. Scendendo dal litorale o dalle acque di superficie verso la profondità, si può comunque distinguere una netta zonazione di diversi biotipi, caratterizzati ognuno da faune e flore particolari.
Gli organismi pelagici sono quelli liberi di spostarsi all’interno della massa d'acqua marina. Tra di essi occorre distinguere il necton, che comprende specie capaci di controllare autonomamente la velocità e la direzione del proprio movimento, e il plancton, che raggruppa le specie che vengono trasportate passivamente dal gioco delle correnti e delle onde.
Degli organismi nectonici fanno parte la grande maggioranza dei Pesci, alcuni molluschi cefalopodi (totani e calamari), i cheloni (testuggini marine) marini tra i Rettili, tra i Mammiferi. i pesci pelagici; tra i rettili, alcuni cheloni); tra i mammiferi Cetacei, (delfini, orche, capodogli, balene, ecc.), Sirenidi e Pinnipedi.
Il plancton comprende sia animali (zooplancton) sia vegetali (fitoplancton).
Il fitoplancton (alghe unicellulari: Cianoficee, Diatomee, Xantoficee, Fito e Dinoflagellati, ecc.) costituisce, assieme a numerosi batteri pure fotosintetici, l'importantissima categoria dei produttori primari degli ecosistemi marini, l'equivalente dei vegetali terrestri. Al confronto, la produttività delle alghe bentoniche e delle praterie di posidonie non è altrettanto rilevante.
I consumatori primari degli ecosistemi marini appartengono in prevalenza allo zooplancton; quest'ultimo comprende svariatissimi esponenti del regno animale: tra gli oloplanctonici, organismi dal ciclo biologico completamente planctonico, i Protozoi Foraminiferi e Radiolari, Celenterati (meduse), Crostacei (Cladoceri, Ostracodi e Copepodi, tra i più noti), Molluschi, Chetognati, un gruppo di oloturie molto specializzato tra gli Echinodermi e Tunicati liberi, che possono anche costituire vistose colonie galleggianti. Tra i meroplanctonici, organismi che passano allo stato pelagico solo una parte della loro vita, uova e stadi larvali di Crostacei, Echinoder