Un allevamento dei pesci acquista i piccoli detti
avannotti nelle avannotterie che sono ditte specializzate in riproduzione
di pesci.
In natura la riproduzione dei pesci avviene in concomitanza di
alcuni eventi legati alla luce e alla temperatura dell’acqua,
questi eventi caratteristici di un periodo dell’anno determinano
l’emissione delle uova.
Se è troppo freddo i pesci posticipano la produzione, se
è troppo caldo l’anticipano.
Nelle avannotterie questi eventi vengono pilotati in modo da avere
una produzione di uova nell’arco dei dodici mesi.
Vi sono delle stanze con vasche in cui vengono riprodotte le condizioni
ambientali in modo da far produrre le uova nei vari mesi.
Le fattrici sono tenute in apposite vasche chiuse per cui le uova
che tendono a venire a galla escono attraverso un percorso obbligato,
prese con un retino a maglie molto fitte perché le uova
misurano circa un millimetro.
I vivaisti comprano gli avannotti della misura di un mignolo e
del peso di circa 10 grammi.
Questi pesci vengono messi in apposite vasche o gabbie e vengono
nutriti con mangime a base di farina di pesce, farine vegetali
prive di organismi geneticamente modificati O.G.M., e vitamine.
Dopo 16 mesi di allevamento i pesci raggiungono il peso di 400
grammi, il giusto peso per la commercializzazione.
All’interno del vivaio i pesci sono divisi in base alle
annate e della pezzatura.
I pesci dell’allevamento sono costantemente controllati
attraverso una serie di analisi.
Le orate di allevamento si riconoscono da quelle selvatiche per
la differenza di colore e per lo squamo: le orate selvatiche hanno
lo squamo intero su tutta la livrea, quelle di allevamento invece
hanno meno squame perché vivendo nel vivaio strusciano
spesso contro le reti e perdono parte delle squame.
Le squame sono una protezione del pesce, lo proteggono infatti
dai parassiti che potrebbero provocare la parassitosi.
Quando i pesci stanno male hanno le funzioni vitali rallentate,
stanno fermi, vengono a galla e si lasciano toccare con le mani.
Quando ci si rende conto che i pesci stanno male è purtroppo
tardi perché difficilmente si può curare un pesce
per cui si ha la morte.
Per questo è importante scoprire in fretta cosa puo’aver
provocato la morte anche di un solo pesce (se una malattia, se
mancanza di ossigeno o cibo non buono) per correre ai ripari e
salvare tutti i pesci dell’allevamento.L’allevamento
di pesci del Pezzino è costantemente controllato da guardiani
per impedire che siano fatti furti di pesci o danneggiamenti alle
strutture.
I recinti delle gabbie o reti sono controllati periodicamente
da dei sommozzatori che scendono in mare per vedere se si sono
formati dei buchi nelle reti e per intervenire subito a richiuderli
per evitare la fuga dei pesci.
Periodicamente si rende necessaria la sostituzione delle reti
in questo caso si pongono in loco le nuove reti e poi si sfilano
le vecchie, i buchi delle reti sono di misura tale da non permettere
l’uscita dei pesci (sono fori di 2 cm in altezza), ma di
permettere il ricambio dell’acqua.
Questi controlli alle reti sono necessari perché le orate
sono pesci dotati di denti molto affilati perciò riescono
a rosicchiare le reti che sono di plastica.
Nel vivaio anche la parte alta, quella fuori dell’acqua,
è coperta da reti perché sull’allevamento
volano uccelli che mangiano i pesci: i cormorani. Infatti, all’interno
dell’allevamento c’è una colonia di cormorani
e proprio per evitare che si mangino i pesci, sono stati messi
dei coperchi per evitare che si mangino gli avannotti.