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Definizione Ecosistema
Definizione di Ecosistema
 

L'ecosistema è l'unità funzionale di base in ecologia. "E' l'unità che include gli organismi che vivono insieme in una certa area (comunità biotica o biocenosi), interagenti con l'ambiente fisico (biotopo) in modo tale che un flusso di energia porti ad una ben definita struttura biotica e ad una ciclizzazione dei materiali fra viventi e non viventi all'interno del sistema" (Odum).
Un ecosistema e il modello di ecosistema sono caratterizzati dalla diversità_di_comunità_e_di_specie, e da biomassa e produttività.


Diversità di comunità e di specie

L'ecosfera presenta una grande varietà di specie biologiche, che viene chiamata biodiversità.
Il termine biodiversità, in effetti, è comprensivo di diversità, in numero ed in frequenza, di comunità, di specie, di patrimoni genetici della biosfera.
La diversità di comunità è data dall'insieme di tutti i differenti ambienti biotici naturali presenti sul pianeta, biomi e comunità acquatiche.
La diversità_di_specie riguarda l'insieme di tutte le specie viventi.
La diversità genetica è la somma complessiva delle informazioni contenute nei geni degli organismi di piante, animali e microorganismi che popolano la Terra.
A partire dalla rivoluzione industriale, le attività umane hanno determinato una notevole riduzione_della_biodiversità.


Diversità di specie

Nessuno conosce il numero di specie vegetali, animali e di microorganismi esistenti sulla Terra.
Le stime vanno da 5 milioni ad un massimo di 30 milioni e molte specie sconosciute vengono scoperte ogni anno.
Quelle classificate e descritte sono meno di 2,5 milioni:
qualche decina di archeobatteri,
30.000 eubatteri,
40.000 funghi,
100.000 protisti,
250.000 piante
1.800.000 animali.


Riduzione della biodiversità

I cambiamenti indotti dall'attività umana distruggono, frammentano e alterano gli ambienti naturali portando all'estinzione di specie.
Si valuta che, ogni giorno, si estinguano dalle 50 alle 150 specie; ciò equivale ad una perdita annua approssimata compresa fra le 20.000 e le 50.000 unità.
Un quarto della diversità biologica del pianeta corre il rischio di estinguersi nei prossimi 30 anni.
La maggior perdita di biodiversità è attualmente dovuta alla distruzione delle foreste tropicali, in cui oltre la metà di tutte le specie viventi ha il proprio ambiente.
Vengono in tal modo distrutte complesse catene_alimentari che garantiscono il mantenimento dello stato_di_equilibrio_stazionario del pianeta.


Catene alimentari

Viene definita catena alimentare la successione di passaggi di materia ed energia attraverso gli organismi. In questo schema sono evidenziate le due principali catene alimentari, quella del pascolo e quella del detrito.
La catena del pascolo parte dalle piante verdi (produttori primari), va agli erbivori (consumatori primari) ed ai carnivori (consumatori secondari); sottraendo sostanza organica, essa incide direttamente sul tasso di produzione energetica, tramite l'ossidazione di materiale organico attivo.
La catena del detrito va dalla materia organica morta ai microorganismi ed ha la funzione di smaltire l'eccesso di materiale organico inerte e di favorire la restituzione al sistema di sostanze minerali indispensabili ai produttori.


Stato di equilibrio stazionario

In biologia il termine equilibrio è molto radicato nel linguaggio ecologico.
In un ecosistema vi è equilibrio se le masse, a breve o lungo periodo, sono, pur con delle fluttuazioni (per esempio, nei paesi temperati, secondo i cicli stagionali) in linea di massima costanti nei singoli comparti.
In altri termini l'eco-organizzazione recupera sotto forma di materie prime tutti i sottoprodotti (rifiuti respiratori e digestivi dei viventi) in una condizione di autosufficienza, in cui le uniche necessità sono l'energia solare ed i sali minerali provenienti dalla decomposizione delle rocce.
Per i sistemi ecologici si parla di stato di equilibrio stazionario o stato di stabilità dinamica.
Lo stato di equilibrio stazionario verso il quale tendono gli ecosistemi viene definito dagli ecologi "climax": esso può mantenersi indefinitamente, a parità di altre condizioni; se il climax viene distrutto da perturbazioni disorganizzatrici, subentra il fenomeno dell'evoluzione.


Interazioni della biocenosi

Una comunità comprende tutte le popolazioni e gli organismi che abitano ed interagiscono tra loro in uno stesso ambiente.
Le interazioni tra le popolazioni possono essere di vario tipo:
- neutralismo: le popolazioni non interagiscono tra loro;
- competizione (per interferenza indiretta): entrambe le popolazioni si inibiscono reciprocamente;
- competizione (per sfruttamento): ciascuna popolazione inibisce indirettamente l'altra a causa dello sfruttamento di risorse comuni;
- parassitismo e predazione: una popolazione influenza negativamente l'altra attaccandola direttamente;
- commensalismo: una popolazione è avvantaggiata mentre l'altra non è influenzata;
- protocooperazione: interazione favorevole ad entrambe le popolazioni ma non obbligatoria;
- mutualismo: interazione favorevole ad entrambe le popolazioni, obbligatoria.
Per competizione_e_predazione possiamo approfondire un po' il concetto.


Competizione e predazione

La competizione tra organismi è tanto intensa quanto più essi sono simili, per esigenze o stili di vita.
Le interazioni competitive riguardano spazio, nutrienti, luce e prede.
La competizione può produrre una regolazione dell'equilibrio tra due popolazioni o una differenziazione delle loro attività giornaliere o stagionali; se invece una popolazione è decisamente più forte, può arrivare all'eliminazione dell'altra, o a costringerla ad usare un'altra zona o ad usare altro cibo.
La tendenza alla separazione ecologica, risultante dalla competizione di specie simili tra loro, è nota come principio di esclusione competitiva.
Nella predazione (individuata da una catena di predatori) ogni popolazione è collegata in serie con le altre popolazioni.
Perché i cicli degli elementi si chiudano, le sezioni del circuito devono essere opportunamente dimensionate: ciò avviene perché ogni popolazione si trova in rapporto di retroazione con le altre popolazioni del sistema.


modello di ecosistema

Un sistema complesso, come può essere un ecosistema, richiede l'utilizzazione di più modelli fra quelli citati, in base a obiettivi prefissati per la descrizione di un sistema.
Ciò comporta un balzo verso una dimensione culturale integrata. Il modello usa, cioè, concetti tradizionali propri di ciascun livello di indagine (della termodinamica, della cibernetica e della teoria del sistema generale).
Ma comprende anche dati reali e mappe per tutti gli elementi che giocano un ruolo significativo.
Se la realtà sarà vista come un sistema complesso, coerentemente organizzato da reti che mettono in relazione le componenti, essa diventerà patrimonio culturale di ciascuno di noi: sarà una tappa importante nella realizzazione di quello che oggi si usa definire "sviluppo_sostenibile".


sviluppo sostenibile

L'espressione "sviluppo sostenibile" è diventata molto popolare sul finire degli anni '80.
Nel 1987 è stato pubblicato il rapporto Brundtland, che presenta i risultati della commissione mondiale per l'ambiente e lo sviluppo, elaborato nell'ambito delle Nazioni Unite; in esso viene così definito:
"lo sviluppo è sostenibile se soddisfa i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere le possibilità per le generazioni future di soddisfare i propri bisogni".



gli ecosistemi

Molti cicli comportano passaggi sia attraverso gli organismi viventi sia attraverso le componenti geologiche (modello di ciclo geobiochimico).
Ecosistema è una unità, un tutto che si organizza partendo dalle interazioni fra organismi viventi e componenti geofisiche; i limiti attribuiti agli ecosistemi sono però arbitrari dato che possono andare da uno stagno o un bosco all'intera ecosfera.
Ma l'unica vera unità è l'ecosfera o ecosistema globale: solo questa, in tempi più o meno lunghi, chiude i cicli degli elementi.
Questa, in funzione della latitudine e della distribuzione delle terre emerse, appare articolata in un mosaico di parti che presentano una grande varietà nelle proprie componenti.
Anche queste parti vengono considerate ecosistemi dagli ecologi.
Gli ecosistemi o biomi, più importanti si possono distinguere in:
- terrestri, caratterizzati da latitudine, altitudine, regimi climatici, struttura e chimica del suolo;
- marini, caratterizzati da latitudine, profondità e connessioni costiere;
- di acqua dolce, caratterizzati soprattutto dal regime idraulico.


struttura di un ecosistema

La struttura di un ecosistema, descritto dal modello di ecosistema è caratterizzata da rapporti trofici delle componenti viventi e dai fattori chimico fisici delle componenti non viventi.Le componenti viventi costituiscono il compartimento_biotico.I fattori chimico fisici delle componenti non viventi costituiscono il compartimento_abiotico


Compartimento abiotico

Il compartimento abiotico comprende:- sostanze inorganiche, o riserva inorganica, cioè carbonio, azoto, anidride carbonica, acqua, ed altre sostanze coinvolte nei cicli della materia;- sostanze organiche, o riserva organica, costituita da prodotti organici di rifiuto, da resti di organismi animali e vegetali morti (proteine, carboidrati), dalle sostanze umiche;- ambiente fisico, costituito da acqua, aria, suolo, assieme a parametri di stato quali pressione e temperatura.


Compartimento biotico

Il compartimento biotico comprende le popolazioni di organismi, che sono suddivise, sulla base delle funzioni ecologiche espletate, in:- riduttori o produttori;- ossidatori o macroconsumatori o fagotrofi, organismi eterotrofi che utilizzano sostanza organica attiva in processi di biosintesi;- mineralizzatori o microconsumatori saprofiti, organismi eterotrofi che si nutrono di residui organici